Renzo Furlan premiato dalla Wta come coach dell’anno: «Jasmine Paolini una forza della natura, la svolta c’è stata a Dubai»
L’ex tennista di Cimetta di Codognè ha portato il talento toscano al 4. posto della classifica mondiale. «Lei ha delle qualità incredibili, ma possiamo ancora migliorarle attraverso il lavoro»
Martedì 17 Dicembre 2024 di Andrea Martucci
CODOGNE’ (TREVISO) – Il 2024 del tennis italiano sarà per sempre un anno indimenticabile. Anche ai più distratti rimarranno in mente due nomi che hanno tenuto incollati al televisore milioni di italiani, Jannik Sinner e Jasmine Paolini. Campioni di assoluto valore che hanno alle spalle due staff tecnici in grando di valorizzarne al massimo le qualità. E quando si parla della migliore giocatrice italiana è automatico far riferimento al suo allenatore Renzo Furlan da Cimetta di Codognè. Da un matrimonio tecnico ben riuscito nasce spesso qualcosa di esaltante. Come in questo caso anche se l’esplosione non è stata immediata. Ci sono voluti anni, ma poi si sono aperte per entrambi le porte del paradiso, che hanno visto Jasmine agganciare perfino il 4. posto della classifica mondiale, e l’ex tennista trevigiano ricevere il premio di miglior allenatore Wta.
IL RICONOSCIMENTO
«Essere premiato come miglior coach -commenta Furlan- non è mai stato un obiettivo personale. Comunque, è una cosa che apprezzo, fa piacere che la Wta abbia pensato a me. La considero sostanzialmente una conferma della bontà del lavoro fatto, ma soprattutto della qualità dell’atleta che alleno. Se non avessi avuto la possibilità di lavorare con Jasmine probabilmente non avrei raggiunto questo traguardo. Sono riconoscimenti che ti fanno andare avanti non dico con più leggerezza, ma sicuramente con maggiore convinzione perchè sai di essere sulla strada giusta». Qualcosa si era intravisto già nella stagione precedente. «È stato un percorso che abbiamo vissuto attraverso un’escalation di risultati. Ma le premesse di quello che sarebbe potuto accadere si erano già intraviste nella parte finale del 2023, quando il ranking aveva subito un ulteriore miglioramento. Chiudere al numero 30 è stata un’ottima base di partenza». La posizione, a gennaio, ha permesso alla Paolini di avere un tabellone interessante nel primo Open della stagione. Ma nessuno avrebbe mai pensato che i successivi due maggiori tornei sarebbero stati vissuti in maniera esaltante. In Australia, la tennista toscana raggiunge gli ottavi di finale, ma poi viene superata in due set da Anna Kalinskaya (4-6, 2-6), un nome che, successivamente, porterà fortuna all’italiana. Subito dopo, c’è l’esplosione.
IL PRIMO MILLE
«La vittoria a Dubai, verso fine febbraio, è stata la svolta. È stato il primo successo in carriera di un Wta 1000, un torneo che viene disputato da tutte le giocatrici più forti al mondo. Se riesci ad alzare un trofeo del genere prendi maggiore consapevolezza dei tuoi mezzi». Le prime uscite sulla terra rossa non danno le stesse buone sensazioni a livello di risultati: a Madrid la corsa si ferma agli ottavi per mano di Mirra Andreva, male anche nell’evento di casa perchè a Roma Jasmine esce di scena dopo la prima partita. Ma poi l’esaltante finale al Rolad Garros contro Iga Swiatek e l’incredibile cavalcata a Wimbledon, qui davvero vicisinnima al titolo contro la potente Krejcikova (2-6, 6-2, 4-6). E nel mezzo i risultati nel doppio assieme Sara Errani con lo storico oro alle Olimpiadi. Ora cosa c’è da migliorare? «Facendo un’analisi, abbiamo già individuato quale tipo di lavoro la può aiutare a migliorarsi, ad esempio il rovescio lungo linea. Poi la prima risposta dopo il servizio». Sappiamo quanto sia importante anche la battuta. «Deve migliorare in velocità e in percentuale, anche sfruttando meglio gli angoli a uscire sul dritto dell’avversaria». Ripetersi è sempre difficile. «Si parte, però, dalla consapevolezza che stiamo parlando di una giocatrice di grandissimo livello. Chiaramente ora la conoscono e prenderanno delle contromisure. Per questo motivo bisogna sempre lavorare sulle evoluzioni, provare di presentarsi in campo nella migliore versione possibile delle proprie capacità. E Jasmine ne ha di notevoli». La programmazione è già stata definita. «Partiamo dall’Australia, poi recupereremo sulla preparazione e quindi andremo a Dubai».